Curiosità: quando l’ananas si affittava

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Curiosità: quando l’ananas si affittava, l’ostentazione e l’esotismo

 

curiosita-ananas L’ananas è un frutto esotico che, oggi, conosciamo tutti. I grandi distributori di frutta fresca ce li fanno trovare, maturi al punto giusto, su ogni banco frutta delle nostre città. Lo consumiamo così com’è o lo utilizziamo in ogni tipo di ricette, in succhi e in altri preparati. Conosciamo tutte le sue proprietà e non c’è nessuno che non conosca il sapore ricco e stuzzicante della sua polpa dorata. Perché qualcuno dovrebbe voler affittare un ananas?

Eppure, c’era un tempo in cui ciò accadeva.

Per comprenderlo dovremo fare un viaggio a ritroso, per scoprire da dove viene l’ananas e quando è approdato sulle nostre tavole.

L’ananas è un frutto originario del Sud America e, da lì, si è diffuso nei Caraibi e nell’America Centrale, divenendo una coltivazione delle civiltà precolombiane (Maya e Aztechi).

Il primo occidentale ad accostare l’ananas alle papille gustative è stato Cristoforo Colombo, il quale non mancò di portarne qualche esemplare in Europa. Da quel momento, il frutto esotico divenne uno status symbol dell’aristocrazia più vicina alle case regnanti europee: le uniche che potevano permettersi i costi dell’importazione dell’ananas.

Nel XIX secolo, un ananas poteva venire a costare fino all’equivalente degli attuali 8.000 €: un prezzo troppo elevato perfino per un frutto così buono. Proprio per questo, l’ananas veniva raramente consumato. Piuttosto era utilizzato come centrotavola o come simbolo d’accoglienza.

Si sa: la vanità si paga cara. Per questo, molti erano disposti ad affittare l’ananas per poterlo esibire durante i banchetti, i ricevimenti o le altre occasioni sociali, come simbolo di ricchezza e prestigio. Almeno per una notte.

Oggi, fortunatamente, il prezzo di un ananas è un costo che tutti possiamo affrontare. E la cosa migliore è che possiamo assaggiarne la sua gustosa polpa senza troppe remore finanziarie.