Ravanello, una sorpresa in cucina

Con la sua forma tonda o leggermente oblunga, la sua buccia color magenta, il suo cuore bianco candido e le sue foglie verdi brillanti, a tavola non passa certo inosservato: forse per questa sua peculiarità il ravanello è una verdura molto apprezzata per il pinzimonio, dove risalta nel mezzo degli altri ortaggi dai toni più convenzionali, oltre a donare un tocco di vivacità a qualsiasi impiattamento. Ad essere apprezzato non è solo il suo aspetto, ma naturalmente le sue caratteristiche organolettiche, prime fra tutte la croccantezza: un segreto per renderlo ancora più croccante, o per migliorarne la consistenza nel caso si sia ammorbidito, è quello di immergerlo in una bacinella d’acqua in frigorifero per alcune ore.

Eppure, non si può dire che il suo sapore sia per tutti i palati. Un indizio può aiutare a capirne il motivo: la somiglianza del nome del ravanello con quello del rafano non è casuale. Entrambi, insieme alla senape, alla rapa, al cavolo, ai broccoli e alla rucola fanno parte della famiglia delle crucifere, e condividono infatti un aroma piccante cui è necessario fare un pochino di abitudine.

D’altronde le sue qualità nutritive ne hanno sancito il successo. Innanzitutto il ravanello è costituito principalmente da acqua e fibre, due elementi che da una parte facilitano la peristalsi favorendo un buon funzionamento di stomaco e intestino durante la digestione; dall’altra, per questa stessa caratteristica, l’ingestione del ravanello dà un senso di pienezza che lo rende un valido alleato delle diete orientate al dimagrimento, così come diverse verdure consumate a crudo. Infine, la grande percentuale d’acqua contenuta al suo interno lo rende diuretico e ipocalorico. Un antipasto alternativo che ne conserva le qualità si può preparare tritando finemente il ravanello e aggiungendo un formaggio fresco, dell’olio crudo e dei sapori come basilico o menta: un piatto che riempie lo stomaco senza rinunciare alla leggerezza e alla freschezza.

Per quanto riguarda le sostanze nutritive, il ravanello contiene diversi elementi che contribuiscono al benessere dell’organismo, primo fra tutti l’acido ascorbico – anche detto vitamina C: una molecola fondamentale per il nostro corpo, poiché è coinvolta nella produzione del collagene, una proteina indispensabile per la buona tenuta del tessuto connettivo del corpo umano. Detta più semplicemente, la vitamina C è utile a mantenere in buona salute la pelle, le ossa, il sistema vascolare e i muscoli (cuore compreso).
Poi, le vitamine del gruppo B. Tra queste, la più famosa è l’acido folico, che ha proprietà antianemiche e che è un elemento indispensabile in gravidanza per la buona salute del feto.
Sia l’acido ascorbico che l’acido folico sono vitamine idrosolubili, e per questo andrebbero assunte attraverso cibi crudi o appena scottati.
Un altro elemento contenuto nei ravanelli è il magnesio, noto per le sue proprietà rilassanti, ansiolitiche, lenitive e coadiuvanti del sonno.

I ravanelli possono essere consumati anche cotti, e sono molte le ricette possibili. Si possono arrostire in padella o cuocere al forno con un po’ d’olio, sale, pepe, limone e prezzemolo – per poi, magari, essere aggiunti a una frittata. Si possono cuocere al vapore, e in questo caso diventano una base originale per uno sformato di verdure. Il ravanello si può aggiungere, poi, al soffritto di pastasciutte o risotti, ai quali donerà un aroma del tutto particolare. La particolarità del ravanello cotto è che perde in parte il suo sapore pungente, rendendolo più appetibile anche per i bambini e costituendo un sostituto inaspettato di contorni come le patate o le carote.

Non solo: anche le foglie del ravanello sono ottime consumate cotte, magari come ingrediente segreto di una frittata, o come base di un pesto leggero. Il sapore delle foglie, infatti, è simile a quello della rucola, ma leggermente più delicato. Per questo le foglie più tenere sono ottime anche in aggiunta all’insalata.

Infine parlando di ravanelli va citato anche il loro parente orientale: il daikon, o ravanello bianco, comune in particolare nella cucina cinese e in quella giapponese. Il daikon ha un sapore più delicato del ravanello nostrano e viene tradizionalmente consumato sia crudo che cotto, come ingrediente di zuppe e vellutate. Rispetto al ravanello, inoltre, ha una forma più simile a quella di una tozza carota e può raggiungere dimensioni ragguardevoli: il suo nome infatti significa “grossa radice”.

Il ravanello, insomma, è un ortaggio sano, originale e inaspettatamente duttile