Sushi esotico: l’esperienza di Temakinho

Tra l’inizio del ‘900 e il primo Dopoguerra un flusso migratorio incentivato da questioni politiche portò centinaia di famiglie ad affrontare i tre lunghi mesi di navigazione che separano l’estremo oriente dal Brasile. Oggi la comunità di origine giapponese in Brasile conta più di un milione e mezzo di membri.
Nasce così l’ispirazione per i ristoranti Temakinho, che mescolano la tradizione del sushi giapponese ai sapori esotici brasiliani: abbiamo intervistato Fabiano Molina Gonçalves, loro Culinary Director.

 

Mi racconti in poche parole che cosa vuol dire esotico secondo te?

Esotico è qualcosa che non si sente ogni giorno. Un sapore che, quando lo provi, ti rimane impresso e ti crea una certa “dipendenza“.

 

Come dimostra il successo di progetti come Temakinho, l’incursione di ingredienti esotici nel mondo della ristorazione occidentale sta avendo grande successo: secondo te come mai?

Perché prima dell’apertura di Temakinho il sushi era visto solo come cucina giapponese invece noi abbiamo fatto scoprire alla gente un orizzonte totalmente diverso introducendo ingredienti differenti dai soliti canoni e quindi facendo sperimentare gusti mai immaginati prima del nostro arrivo.

 

Come decidi quali ingredienti far incontrare nei tuoi piatti?

La mia è sempre una ricerca costante, ma quando si dice “ la notte porta consiglio” nel mio caso devo dire che è vero. Solitamente durante il giorno cerco e prendo spunto da qualsiasi elemento che ho attorno, la sera prima di andare a dormire continuo ancora a ricercare e la mattina appena sveglio ho chiara la mia ricetta, pronta per essere realizzata.

 

Ci descrivi un vostro piatto che secondo te è significativo per il suo mix esotico? 

Sicuramente il Roll Rio bananal perché è un mix perfetto tra dolce e salato, un sapore mai immaginato prima.

 

Hai un frutto esotico preferito? E perché è il tuo preferito?

Il mango perché ha un aroma incredibile, un colore magnifico, e in cucina si può usare per creare tantissimi piatti, sia dolci che salati.

 

C’è un sapore della tradizione brasiliana speciale per te? 

Tutti i tipi di frutta, mango, avocado, papaya, goyaba, maracuja, banana. Mi ricordano la mia infanzia, quando mi arrampicavo direttamente sull’albero, strappavo il frutto, lo mangiavo assaporandolo e sentivo un’aroma genuino.

 

Secondo te in che modo il gusto soddisfa la voglia di esotico nelle persone?

Creando piatti con sapori diversi che non hanno mai sentito prima e sapori con mix di ingredienti che si vedono e sentono solo in Brasile.