Ananas, storia ed evoluzione del frutto delle Indie

 

“Eccellente”, “frutto squisito”, “profumo dei profumi”: gli studiosi si sono sbizzarriti nell’interpretazione della parola nana (o anana) – con cui gli indios Guaranì del Perù chiamavano questo frutto miracoloso da noi conosciuto come ananas. Non è un caso che tutte le definizioni ne sottolineino la gradevolezza dell’aroma – dato dall’etile di metilene – e del gusto, zuccherino con una punta di acido.

È il 14 novembre 1493 quando Cristoforo Colombo sbarca con il suo equipaggio sull’isola vulcanica di Guadalupe, nel Mar dei Caraibi, e scopre quella che a un primo sguardo dell’esploratore italiano sembra a tutti gli effetti una grossa pigna: è il secondo battesimo del frutto, che da quel momento viene chiamato “Piña”, da cui deriverà la versione inglese di pineapple.

Cristoforo Colombo

Il sapore dolcissimo della sua polpa ne sancisce il successo, e cominciano subito i tentativi di trasportare la piña o ananas oltreoceano, per deliziare i palati dei reali europei. Eppure sono presenti descrizioni contraddittorie in letteratura: se gli esploratori lo addentavano estasiati, l’ananas non riscuoteva lo stesso entusiasmo a corte. La spiegazione è semplice: gli ananas, anche quando imbarcati acerbi, giungevano in patria ormai marci e immangiabili.

Le prime coltivazioni di ananas

Cominciano quindi i primi trasporti di intere piante di ananas e la circolazione dei semi: i primi paesi al di fuori delle Indie Occidentali a tentare la coltivazione sono stati i paesi dell’estremo oriente, il cui clima è ideale per la loro crescita rigogliosa.

Il continente europeo non vuole essere da meno. Attratto dalle descrizioni sognanti di esploratori e missionari, desidera la possibilità di una coltivazione locale. A escogitare l’espediente che renderà disponibile l’ananas ai palati europei è Pieter de la Court, uomo d’affari olandese. De la Court utilizza uno stratagemma escogitato dai botanici francesi che prevede la costruzione di stufe sotterranee per il riscaldamento delle serre, presto utilizzato per dare il via alle prime coltivazioni di ananas in serra anche in Inghilterra.

L’ananas diventa quindi un bene di consumo disponibile sul continente, ma molto lussuoso: questo tipo di coltivazione non ne permette la diffusione di massa, e l’ananas diventa uno status symbol immancabile sulle tavole dei reali europei, tanto che cominceranno ad aggiungere a Piña l’appellativo di Royal o Queen Piña.

Ananas per tutti

Si deve attendere l’invenzione del battello al vapore, nell’Ottocento, perché la distribuzione del frutto si espanda, fino alla nascita del trasporto alimentare per via aerea. A emergere tra tutti i produttori di ananas nel mondo all’inizio del Novecento è lo stato di Hawaii. Si pensa che il frutto abbia fatto la sua comparsa in queste isole vulcaniche in seguito al naufragio di un bastimento spagnolo nel 1527, e che abbia trovato – letteralmente – terreno fertile per la sua proliferazione.

nave a vapore

È qui che nel 1901 viene prodotto per la prima volta l’ananas in scatola, ma soprattutto è qui che nel 1911 viene introdotta la Ginaca Pineapple Processing Machine, primo esempio di macchina industriale per sbucciare e affettare l’ananas ed estrarne il torsolo con un ritmo di più di 100 frutti al minuto.

Le Hawaii conservano ancora oggi una produzione di ananas eccellente, circa il 10% della produzione mondiale, in compagnia di Messico, Caraibi, Thailandia, Costa Rica, Filippine e soprattutto Cina, dove gli antichi fam-polo-mie sono coltivati dalla metà del XVII secolo.

L’eccezionalità dell’ananas non si limita al gusto e profumo impareggiabili o alla sua storia aristocratica: come succede in altre piante, le sue bacche si dispongono seguendo la proporzione aurea, canone ideale dell’arte rinascimentale.

Proprietà dell’ananas

L’ananas è noto per diverse qualità benefiche grazie all’alto contenuto di sostanze come la bromelina, la vitamina C, il manganese e l’escharase, che lo rendono un alimento non solo sano ma anche utile. In particolare l’ananas:

  • favorisce la diuresi contrastando la ritenzione idrica;
  • è digestivo e aiuta ad assimilare le proteine: una proprietà che ne ha sancito il successo nei paesi orientali come accompagnamento per i piatti di carne;
  • ha un forte potere antiossidante;
  • è un toccasana per il trattamento di piccole ferite superficiali e lievi scottature.