Curcuma: proprietà in cucina

La curcuma, insieme allo zenzero, è una delle spezie orientali di maggior successo anche sulle nostre tavole. Il suo colore può variare dal rosso al giallo intenso, ma la sua forma originaria è quella del rizoma – una sorta di radice contorta particolarmente ricca di riserve nutrienti.

La sua introduzione in Europa è inizialmente legata al suo utilizzo come colorante per tessuti non pregiati, in particolare per i Croceari – i tintori che nell’antica Roma si occupavano specificamente dei pigmenti gialli.
Nonostante già nel XIII secolo Marco Polo abbia descritto nel Milione la curcuma come una specie di zafferano utilizzato nella cucina orientale, è solo negli ultimi decenni che questo ingrediente compare nelle ricette occidentali, specialmente quando mescolata con il curry di cui è il componente di base cui si deve la sua colorazione.

L’entusiasmo con cui l’utilizzo alimentare è stata accolto è dovuto principalmente alle sue qualità legate alla salute e al benessere che ne fanno un elemento fondamentale di medicine alternative come quella ayurvedica, in cui equilibrio fisico, psichico e spirituale vengono affrontati in maniera paritaria.

Le proprietà della curcuma sono molteplici:

• è antinfiammatoria: viene utilizzata in particolare per alleviare i dolori causati dall’artrosi e dell’artrite reumatoide;
• è antisettica: contrasta la proliferazione di virus e batteri, e per questo in India viene utilizzata come trattamento per guarire ferite o ustioni;
• è carminativa: combatte il gonfiore addominale e il meteorismo;
• è antispastica: riducendo la contrazione dei muscoli, è un rimedio contro le coliche intestinali e i fastidi legati alla cattiva digestione;
• è antiossidante: contrasta l’invecchiamento cellulare, contribuendo alla prevenzione di patologie, ad arginare la produzione di radicali liberi e al benessere di tutto l’organismo.

Sono molte le preparazioni in cucina a cui la curcuma si presta, a partire dalla bevanda tradizionale indiana del cosiddetto golden milk: latte vaccino o vegetale al quale vengono aggiunti curcuma, miele e un pizzico di pepe nero. Bisogna sottolineare che il pepe nero, così come il the verde e gli olii vegetali, ne migliora l’assorbimento, quindi è una spezia particolarmente indovinata da aggiungere a qualsiasi ricetta che comprenda la curcuma. Va anche notato come il golden milk non sia stato inventato solo per il suo gusto originale, al tempo stesso dolce e speziato, ma come segreto culinario del maestro Yogi Bhajan per favorire l’elasticità muscolare dei suoi allievi.

La capacità della curcuma di colorare gli alimenti anche se usata in piccole quantità fa sì che venga spesso aggiunta per dare un tocco di vivacità a piatti come il cous cous o il riso alle verdure, ma anche come additivo negli impasti di pane, pastafrolla, brioche e biscotti o come ingrediente segreto nelle impanature. Nel risotto alla curcuma e nelle pastasciutte, poi, è una valida alternativa dal sapore esotico al ben più costoso zafferano: una soluzione economica e originale.
Per aumentarne il sapore, l’ideale è friggere la curcuma in un filo d’olio d’oliva dove è possibile poi far cuocere pollo, pesce o verdure a piacimento.
Una punta di curcuma, infine, è l’ideale per insaporire vellutate, frullati e centrifugati detox.

La curcuma non è un perfetto jolly solo in cucina: sotto forma di olio essenziale può diventare la base per saponi, maschere per il viso e i capelli o per uno shampoo antiforfora homemade.

Insomma, una spezia gustosa, sana e dai tanti usi che non dovrebbe mai mancare in cucina.