Palma da dattero in vaso

La palma da dattero appartiene alla famiglia delle Arecaceae e, oltre a essere bella da coltivare, regala frutti buoni da mangiare e ricchi di benefici per salute. Si tratta di una pianta molto antica che, per le tradizioni e le conoscenze legate alla sua millenaria coltivazione, è stata dichiarata Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Origini, caratteristiche e proprietà dei datteri

La palma dattilifera è nota sin da tempi remoti, ai Romani e ai Cartaginesi fino ai Greci e agli Egizi, i quali offrivano i preziosi datteri alle loro oscure divinità. La pianta è originaria in effetti proprio dei paesi del Maghreb, ma anche dell’Oman, dell’Arabia Saudita, delle aree del Golfo Persico e del bacino Mediterraneo. Oggi è coltivata anche nel sud degli Stati Uniti d’America, nelle Canarie e in Sicilia. Il tronco della palma da dattero in vaso può crescere fino a una certa altezza, di solito tra i 2 e i 3 metri, a seconda della specie e delle condizioni di coltivazione e presenta una corteccia ruvida e foglie lunghe e pennate color grigio-verde. I fiori sono piccoli e bianchi, mentre i datteri sono i fritti cilindrici dalla polpa zuccherina.

I datteri, conosciuti come “frutti dell’oro del deserto”, non solo deliziano il palato con il loro sapore dolce e succoso, ma offrono anche incredibili benefici per la salute. Ricchi di fibre, vitamine e minerali, i datteri possono migliorare la digestione, regolare il livello di zucchero nel sangue e favorire la salute del cuore. Questi frutti sono una fonte naturale di energia, sono ricchi di antiossidanti e svolgono un ruolo essenziale nella cucina di molte culture, aggiungendo dolcezza e consistenza a una varietà di piatti.

Proprio i benefici dei datteri sono uno dei motivi per amare questo frutto e anche se è una pianta che richiede molta pazienza e tanti anni per fruttificare, sarà una grande soddisfazione coltivarla in casa. Scopriamo perciò insieme come coltivare la pianta di datteri in vaso.

Coltivare datteri in vaso: esposizione e temperatura

Coltivare la pianta di datteri non è difficile, essendo sufficiente tenere a mente alcuni accorgimenti. Amando il clima sub-tropicale e molto caldo, la pianta cresce bene a temperature superiori ai 30° e con poca umidità, resistendo però anche ai periodi più freddi dove la temperatura non scende sotto i -5°. Il periodo più indicato per iniziare la coltivazione della pianta di datteri è indicativamente la primavera, ma va bene il periodo tra i mesi di marzo e di ottobre. La pianta in vaso deve essere posizionata alla luce diretta del sole: in inverno, se il clima è molto rigido, il vaso può essere riposto in casa in una zona illuminata ma lontano dalle fonti di calore.

Semina datteri: prepara il terreno e pianta dattero in vaso

I semi di datteri sono il punto di partenza per far crescere una pianta in casa: dopo aver lavato e pulito accuratamente i semi, trasferiscili in un contenitore di vetro con carta assorbente o un tovagliolo di stoffa. Bagna la carta che avvolge i semi, chiudi il contenitore e metti in un luogo buio fino a quando i semi non germogliano, sviluppando radici di 2-3 cm (ci vorranno circa 6-8 settimane).

Quando saranno quindi spuntate le prime radici, puoi piantare datteri in un vaso scegliendo accuratamente il terreno: un mix composto da sabbia, argilla e materia organica come compost o letame ben decomposto è spesso consigliato per la coltivazione dei datteri. Metti il seme in centro del vaso, coprilo con la terra e annaffia la tua pianta. Se vuoi creare la temperatura e l’umidità costante in questa prima fase della crescita puoi coprire la tua pianta di dattero con un sacchetto di plastica e rimuoverlo dopo circa 2 settimane, quando il germoglio spunterà dal terreno. Posiziona il vaso in un luogo caldo e luminoso, mantenendo il terreno umido ma non eccessivamente bagnato. Quando le piantine si rafforzano, possono essere trapiantate in vasi più grandi o nel terreno, seguendo le stesse linee guida di cura.

Cura della pianta di dattero: irrigazione, potatura e concimazione

Non basta saper seminare datteri per ottenere una pianta rigogliosa: è importante infatti prendersene cura in maniera ottimale, a partire dalle irrigazioni. Deve infatti essere innaffiata circa 3 volte alla settimana o comunque ogniqualvolta in cui, toccando col dito il terreno, questo risulta asciutto. Si consiglia in ogni caso di non eccedere con l’acqua per evitare ristagni idrici e ridurre sensibilmente le irrigazioni durante il riposo vegetativo.

Per quanto riguarda la concimazione, è bene utilizzare un fertilizzante per palme a base di potassio, fosforo e azoto: utilizzalo 1 volta a settimana in primavera, in estate e in autunno, mentre in inverno basta concimare 1 volta al mese. Come per ogni pianta, anche la palma da dattero ha bisogno di essere potata per garantirle una crescita più rigogliosa e l’emissione soddisfacente dei frutti: bisogna dunque eliminare le foglie secche e soprattutto quelle malate, scongiurando così l’attacco di parassiti, tra i quali afidi e punteruolo rosso, il quale può portare anche alla morte della pianta.

Raccolta dei datteri

Le piante di dattero, se coltivate da semi, richiedono tempo e pazienza prima di iniziare a produrre frutti, spesso tra i 5 e gli 8 anni, specialmente in condizioni ottimali di crescita. Le varietà innestate o propagate da polloni, d’altra parte, possono fruttificare più rapidamente, talvolta già dopo 3-4 anni. La cura attenta, la gestione del terreno e le moderne tecniche di coltivazione possono contribuire a una produzione più rapida e abbondante dei preziosi frutti di dattero. La raccolta dei datteri avviene in genere in autunno, quando il frutto appare raggrinzito e di un colore marrone scuro.

Datteri: pianta di mille idee in cucina

Tantissime sono le ricette che vedono protagonista i datteri, soprattutto quando si tratta di dolci natalizi, ma non solo. Si possono farcire ad esempio questi frutti con della crema di ricotta montata con la panna fresca, oppure con il mascarpone e noci, per creare un finger-food originale e facile da mangiare. Tra i dolci con datteri non possiamo dimenticare i biscotti che sono perfetti per le giornate fredde invernali o la granola da mangiare con lo yogurt per una colazione super energetica: puoi prepararla frullando i datteri con dell’olio di cocco, estratto di vaniglia, sciroppo d’acero, acqua e burro di arachidi e mischiarlo insieme al cocco rapè, fiocchi d’avena, semi di zucca, semi di lino, noci, mandorle e un pizzico di sale. Basterà poi sbriciolare il composto su una teglia rivestita di carta da forno e cuocere 25 minuti a 170°.

In definitiva, seminare i datteri forse non ti darà un grande raccolto di frutti sin da subito, ma per fortuna ci sono sempre i datteri F.lli Orsero, che mostrano una qualità eccezionale e sono vere leccornie da gustare in purezza oppure in ricette dal sapore esotico.