Come coltivare il peperoncino in vaso

Il peperoncino: un portafortuna piccante

Naga Viper, Scorpione di Trinidad, Dragon’s Breath: sono solo alcuni dei nomi esotici delle più di tremila varietà di peperoncino esistenti. La sua piccantezza si calcola grazie a una scala, detta Scala Scoville, che serve anche a stabilire il peperoncino più piccante del mondo per il Guinnes dei Primati. Il peperoncino è un ingrediente tipico di tante cucine dei paesi caldi, da quella del Sud America – suo territorio d’origine –, a quella indiana, cinese, africana e mediterranea. Grazie al suo colore brillante, il peperoncino viene spesso usato anche come pianta ornamentale e, nel mondo partenopeo, è considerato un portafortuna: insomma, sono tanti i buoni motivi per coltivare una pianta di peperoncino in vaso.

Ricavare i semi è il primo passo per coltivare peperoncini in vaso

Seminare peperoncini è veramente facile ma prima di tutto bisogna ricavare i suoi semi. In questa procedura è molto importante indossare dei guanti monouso in lattice, in modo da evitare qualsiasi contatto involontario con occhi, naso o bocca. Scegliete un peperoncino al miglior grado di maturazione e privo di imperfezioni. Con un coltello appuntito eliminate gli estremi superiore e inferiore e praticate un’incisione nella buccia in senso longitudinale. A questo punto, aiutandovi con la punta del coltello o con un cucchiaino, grattate via i semi di peperoncino facendo attenzione a includere la pellicina bianca e spugnosa alla quale sono attaccati. Si tratta della placenta del peperoncino: durante l’essiccamento rilascerà l’olio essenziale di capsaicina, utile a proteggere i semi.

Avvolgete la placenta e i semi in un foglio di carta da forno. Per accelerare il processo, è possibile inserire il foglio ripiegato con i semi in un contenitore pieno di riso. Dopo qualche giorno, i semi saranno secchi: sempre usando dei guanti monouso come protezione, eliminate la placenta e conservate i semi in un luogo asciutto e buio. Il prossimo passo sarà proprio quello di piantare peperoncino in vaso.

Semina peperoncino: prepara il terreno e pianta peperoncino in vaso

La coltivazione del peperoncino non richiede molta terra, quindi si può piantare tranquillamente in un vaso sul balcone. Va preferito un vaso di terracotta, che evita l’accumularsi di acqua sul fondo, e un terriccio a grana fine ma non troppo compatto, che si può ottenere mischiandolo con sabbia e materiale inerte per facilitare ulteriormente il defluire dell’acqua. Il ph del terreno dev’essere leggermente acido, e ci sono vari metodi naturali per ottenerlo, come aggiungervi dei fondi di caffè o degli aghi di pino. Una volta preparato il terreno ideale potete procedere alla semina del peperoncino in vaso: il seme va inserito nel terriccio a circa un centimetro di profondità e la pianta di peperoncino comincerà a germogliare dopo alcune settimane.

Esposizione, irrigazione e potatura della pianta di peperoncino in vaso

La pianta di peperoncino, anche se è da evitare l’esposizione diretta al sole, ha bisogno di molta luce. Il rischio di porla troppo in ombra è che, in cerca del sole, cresca eccessivamente in altezza, diventando fragile e piegandosi al peso dei primi peperoncini. In questo caso, è possibile ovviare con un tutore in legno di bambù.

Le irrigazioni devono essere frequenti, ma bisogna stare attenti che l’acqua non ristagni intaccando l’integrità delle radici ed evitando in ogni caso gli eccessi: non bisogna dimenticare che la pianta di peperoncino predilige i climi caldi. Un trucco per rendere i peperoncini più piccanti e gustosi è evitare di innaffiare la pianta la settimana prima della raccolta.

Per le potature vanno aspettati almeno due mesi dalla germinazione. Il processo è simile alla sfemminellatura del pomodoro: vanno individuati i rami superflui alla base della pianta, posti sotto alla prima biforcazione a Y, e tagliati con una cesoia. Nel corso della crescita, andranno eliminati anche i rami meno fruttuosi.

Come e quando raccogliere peperoncini?

Per andare sul sicuro, è bene conoscere il colore del peperoncino che abbiamo coltivato, visto che ne esistono di molte varietà e sfumature, ma se non lo conosciamo è importante osservarne l’evoluzione: quando il colore è stabile da qualche giorno, vorrà dire che il peperoncino è pronto per la raccolta. A questo punto, utilizzando delle cesoie appuntite e disinfettate, bisogna tagliare il picciolo del peperoncino lasciando almeno un centimetro attaccato al frutto, che in questo modo si conserverà più a lungo. Anche in questo caso, è bene utilizzare dei guanti.

I peperoncini si possono consumare freschi o essiccati: in quest’ultimo caso, basterà lasciarli al sole su un foglio di carta da forno per alcuni giorni, a seconda delle condizioni climatiche. Un metodo tradizionale per conservare i peperoncini è anche creare la collana di peperoncini, che si ottiene cucendo i piccioli con l’aiuto di ago e filo.

Il peperoncino in cucina

Il peperoncino è un ingrediente molto versatile, utile per insaporire primi piatti, legumi, verdure… e persino la frutta! Nella cucina messicana le macedonie vengono arricchite con lime e peperoncino essiccato: prendendo spunto da questa idea originale, è possibile ottenere delle marmellate piccanti da accompagnare a un piatto di formaggi saporiti. Un abbinamento ideale è il melone con del peperoncino fresco piccante, come il peperoncino F.lli Orsero. Unitene alcune fette, a seconda del grado di piccantezza desiderato, al melone mondato e tagliato a pezzi e proseguite con il normale procedimento per ottenere una marmellata: la sorpresa è assicurata!