Il suo aspetto è simile a quello di una lanterna in carta pesta al cui interno è custodita una bacca color arancione. Di cosa stiamo parlando? Del frutto dell’alchechengi: scopriamo come si mangia e come lo potete utilizzare.
Alchechengi: le origini del frutto e i suoi benefici
L’Alchechengi (o alkekengi) è il frutto della pianta Physalis Alkekengi appartenente alla famiglia delle Solanacee. Il suo aspetto è simile ad un pomodorino arancione, ricoperto da foglie sottilissime e, per questa somiglianza alle lanterne cinesi, vengono utilizzate anche come ornamento per i giardini. La sua pianta ha origine in Asia, ma si trova anche in Europa. Il nome con cui la conosciamo deriva dalla parola araba latinizzata “al-kakang” che significa, appunto, lanterna cinese.
È soprattutto in Oriente che l’alchechengi viene consumato come frutto della stagionale autunnale e apprezzato, sia per il gusto, che per le sue proprietà nutrizionali, benefiche per tutto l’organismo. Tra queste troviamo: una corretta diuresi, l’eliminazione degli acidi urici, l’elevato potere depurativo, emolliente, e antiossidante; la capacità di rafforzare il sistema immunitario, agevolando la guarigione in caso di raffreddore, influenza e anche cistite.
Come utilizzare l’alchechengi
Come utilizzare l’alchechengi? Vi starete chiedendo… Potete mangiare questo frutto al naturale, basta liberare le bacche dall’involucro lavarle accuratamente, in particolare nella parte alta, dove solitamente accade che si attacchi una sostanza resinosa, quindi fate attenzione. E adesso non vi resta che assaporarne il dolce ripieno dal retrogusto un po’ acidulo. Le bacche non contengono una grande quantità di succo e hanno un gusto che ricorda quello di lamponi e agrumi. Un sapore delizioso che potrà esaltare le vostre ricette dolci, come i muffin, per esempio, i brinati al cioccolato o una succulenta macedonia con yogurt e muesli.
Con l’alchechengi potete realizzare anche degli infusi che fungeranno da rimedio naturale, con proprietà diuretiche. Per utilizzare l’alchechengi a questo scopo, fate seccare le bacche e dopo aver fatto bollire l’acqua, lasciatele in infusione per un quarto d’ora. Consumate la bevanda, meglio se calda, anche un paio di vote al giorno.
Forse non sapete che l’alchechengi si può utilizzare anche sotto forma di confettura, da spalmare su toast e fette biscottate, ma anche per farcire torte e crostate. Il suo sapore acidulo si sposa bene con il gusto della pasta frolla.
Un altro modo per utilizzare l’alchechengi è senz’altro quello di abbinarlo al cioccolato, meglio se fondente, per uno snack prelibato ma anche salutare.