La cucina thai, regina della frutta

Il territorio della Thailandia si sviluppa completamente nella fascia tra l’Equatore e il Tropico del Cancro, e come molti paesi tropicali è caratterizzato da una cucina ricca di frutta e spezie.

Questa grande varietà fa sì che le specialità cambino da regione a regione, con la costante di alcuni ingredienti: il peperoncino, il lime o lemongrass e in particolare il riso: basti pensare che il modo più comune per dire mangiare, “kin khao”, vuol dire letteralmente “prendere il riso”.

Un’altra caratteristica della cucina thai è il bilanciamento tra i suoi quattro sapori fondamentali – aspro, dolce, salato e piccante – il cui equilibrio può essere costruito in un unico piatto o in un intero pasto.

La frutta è utilizzata sia in piatti dolci che salati, e sia cotta che cruda.
Uno dei piatti thai più famosi è il Som Tam, un’insalata preparata con papaya, peperoncini verdi, salsa di pesce, aglio, sale, zucchero di palma e succo di lime. Esistono poi varianti con aggiunta di arachidi, gamberi essiccati, fagiolini e altre verdure. La papaya da utilizzare per questo piatto deve essere rigorosamente acerba per soddisfare l’equilibrio dei sapori, e va tagliata alla julienne. Esistono diverse varianti di insalate di frutta, come lo Yak Som-O, l’insalata di pomelo.

Il Kaeng Phet Pet Yang è uno dei piatti di maggior successo turistico e consiste in uno stufato di anatra con curry rosso, patate, olio di cocco ma soprattutto ananas in pezzi.
L’ananas è protagonista anche del Kaeng Pla Sapparot, che all’anatra sostituisce il pesce, altro ingrediente fondamentale della cucina thai.
In particolare, in Thailandia esiste una varietà nana ma molto saporita chiamata saparot.

Il mango viene consumato in moltissimi modi, di cui il più popolare è accompagnato a un piatto di riso che viene cotto nel latte di cocco e dolcificato, ed è uno street food di grande successo.

Il magan è un frutto endemico thailandese molto simile al mangostan ed è l’ingrediente di base per il Nam Phrik Long Ruea, una salsa che si dice sia stata servita per la prima volta durante un viaggio in barca del re Rama V e della sua corte alla fine dell’Ottocento. Si dice che Sua Altezza Reale la Regina Sadub Adawan abbia inventato la ricetta per uno spuntino delle due principesse Sohmdet Ying Naawy e Sohmdet Ying Glaang utilizzando degli avanzi tra cui, appunto, il magan ma anche pasta di gamberi, zucchero, pescegatto, pancetta, aglio, melanzane, e salsa di pesce.

Il cocco è un altro ingrediente molto usato: il suo latte come condimento, la sua acqua come bevanda rinfrescante, la sua polpa arrostita come elemento base del Miang Kham, uno snack servito in foglie di te marinate. Anche il cuore di palma è un alimento tipico, mentre dai fiori si ricava l’aceto di cocco, lo zucchero di cocco e anche una bevanda alcolica.

La lista di frutti utilizzati nella cucina thailandese è ancora molto lunga: la pitaya, la guava, il jackfruit, il litchi, il longan, il rambutan. Merita una menzione speciale il durian, considerato dai thailandesi il re dei frutti in virtù della sua dolcezza e delle sue proprietà afrodisiache nella tradizione popolare. Ma il durian ha una controindicazione: ha un odore fortissimo, quasi insopportabile, tanto da essere proibita la sua introduzione in molti locali e mezzi pubblici.