Coltivare alchechengi in vaso

Con il suo sapore a metà tra il lampone e gli agrumi, l’alchechengi è un frutto esotico che sta riscuotendo sempre più successo. Ma non tutti sanno che la coltivazione degli alchechengi è piuttosto semplice, e – forse – stai già coltivando questa buonissima bacca in giardino o sul tuo balcone, senza saperlo. Infatti, la pianta Alchechengi è diffusissima, da anni, come varietà ornamentale. Questo arbusto di moderate dimensioni ha ampie foglie morbide e ombreggianti, e produce caratteristici fiori a forma di lanterna, di color arancione o rosso. Non a caso, l’arbusto viene comunemente chiamato pianta delle lanterne cinesi! Le “lanterne” custodiscono al loro interno una bacca: il frutto alchechengi. Il sapore fruttato ma un po’ asprigno lo rende perfetto per la preparazione di dolcetti davvero indimenticabili. In questo articolo scoprirai come coltivare l’alchechengi in vaso, dal seme al raccolto, e alcune indicazioni utili per gustarlo al meglio.

Coltivare alchechengi in vaso: i segreti per il successo

Tutto parte dai semi di alchechengi: scegliere dei semi a germinazione garantita è il primo passo per una coltivazione di successo. È anche molto importante ricordare che i semi e la plantula, ossia il primo stadio di sviluppo dalla pianta, subito dopo la germinazione, sono estremamente delicati. Perciò la semina di alchechengi dovrebbe essere effettuata in semenzaio, in un terreno adatto alla germinazione. La semina va effettuata attorno a febbraio, in ambiente protetto. I germogli temono immensamente le gelate improvvise, perciò le neonate piantine andranno controllate attentamente almeno fino ad aprile, e trapiantate in vaso solo attorno a maggio.

Una volta ottenute le piantine pronte per il rinvaso, affronterai una delle fasi più critiche per la riuscita della tua coltivazione. Dovrai, infatti, trasportare con delicatezza le piantine nei loro vasi definitivi. La scelta del vaso è importantissima: scegli sempre vasi forati con un diametro di almeno 25 centimetri. I vasi in plastica possono andare bene, anche se sarebbe preferibile scegliere la terracotta: non tende a riscaldare le radici se esposta al sole diretto, ed essendo permeabile permette di non creare ristagni d’acqua. Il terriccio dovrà essere sciolto, a pH neutro, e con una buona percentuale di organico. Attenzione a non peccare d’abbondanza: terreni troppo ricchi sono nocivi per la pianta di alchechengi.

Esposizione solare e il clima: due fattori importanti per la tua pianta di alchechengi in vaso

La Physalis Alkekengi è parte della grande famiglia delle Solanacee, proprio come i pomodori, le patate e i peperoni. Questo significa che per ottenere un buon raccolto, bisognerà offrire alle piante un’esposizione solare relativamente abbondante, di poco inferiore a quella richiesta dalle piante di pomodoro. Ciò nonostante, se il clima è particolarmente secco e caldo, o il sole insiste direttamente per più di sei-otto ore sulle piante, sarà bene predisporre un telo ombreggiante.

Coltivare alchechengi in vaso ti darà la possibilità di partire un po’ prima con la coltivazione: potrai allestire una piccola serra, oppure spostare i vasi in casa se il clima diventa improvvisamente inadeguato o troppo ventoso.

Alchechengi: coltivazione, innaffiatura e concimazione

Coltivare alchechengi richiede molta attenzione all’irrigazione, soprattutto nelle prime fasi di vita della pianta. Gli alchechengi in vaso, ancora non sviluppati come arbusto, devono poter contare su un terreno sempre umido. Ma attenzione: elevata umidità non fa rima con ristagno d’acqua, anzi! Le irrigazioni devono essere abbondanti soprattutto nella fase di radicazione della pianta, ma il terreno deve essere ben drenante. Nel caso in cui il terriccio trattenga troppo a lungo l’acqua, basterà aggiungere un po’ d’argilla espansa sul fondo del vaso. Naturalmente, sono banditi i sottovasi. La pianta adulta non avrà invece bisogno di umidità costante: in particolare durante la fase di fruttificazione, le irrigazioni andranno distanziate.

Per quel che riguarda le concimazioni, queste varieranno in base alle fasi di vita della pianta di alchechengi. Le piante giovani richiedono un terreno sciolto e concimato in fase di impianto con stallatico o humus. Una somministrazione periodica di un po’ di stallatico o letame maturo sarà più che sufficiente per questa pianta, non particolarmente esigente dal punto di vista nutritivo. A meno che il terreno non sia particolarmente povero di nutrienti, meglio evitare preparati NPK. Solo durante la fase di fruttificazione potrai aiutare la pianta somministrando del potassio.

Raccolta degli alchechengi in vaso: quando e come fare

Il fiore sboccia a luglio, mentre la maturazione del frutto è completa tra settembre e ottobre. Ti accorgerai della maturità perché le “lanterne” diventeranno sempre più gonfie, e si staccheranno facilmente. La “lanterna”, fondamentalmente una struttura membranosa che contiene la bacca dovrà essere staccata nella sua interezza, per caduta spontanea o tagliando il picciolo con forbici pulite. I frutti vanno lasciati al sole fino alla completa maturazione, e la membrana andrà rimossa solo al momento dell’uso.

Frutto esotico alchechengi: una delizia in cucina!

Mai assaggiato la marmellata di alchechengi, dolce e asprigna? Oppure i buonissimi alchechengi al cioccolato: immersi nel cioccolato fondente sono una delle delizie più prelibate della pasticceria contemporanea. Queste bacche ricche di nutrienti e vitamine, grandi all’incirca come una ciliegia, hanno un sapore particolare che sta conquistando i palati di tutta Italia. Se hai coltivato la tua pianta di alchechengi ma davvero non puoi far a meno del gusto delle sue bacche prelibate… sappi che Fratelli Orsero portiamo sulla tua tavola alchechengi deliziosi durante tutto l’anno, dai migliori produttori del mondo. Potrai scatenare la tua fantasia, e stupire i tuoi ospiti con la bontà del frutto esotico alchechengi declinato in mille ricette diverse!